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Dovete processare Conconi favorì il doping dei campioni
Repubblica — 24 maggio 2002 pagina 50 sezione: SPORT
FERRARA - Il re della medicina dello sport va a processo per aver "favorito" il doping di 33 atleti, ciclisti e fondisti dello sci e dell' atletica. Il professor Francesco Conconi, padre del test sportivo più famoso al mondo, rettore dell' ateneo di Ferrara, si presenterà in Tribunale il 29 ottobre. Dovrà rispondere di frode sportiva. Lo ha deciso il Gup di Ferrara Piero Messini d' Agostini, che ha fatto cadere le accuse di associazione per delinquere e altri reati di cui era accusato il direttore del famosissimo Centro di studi biomedici applicati allo sport dell' Università di Ferrara, ma ha salvato "il cuore" dell' inchiesta del pm Pierguido Soprani. Conconi avrebbe, tra il ' 92 e il ' 97, «eseguito prelievi e analisi su atleti professionisti, curandone la preparazione in virtù delle convenzioni con il Coni e con le federazioni sportive, controllando il loro stato di salute nei periodi di assunzione di eritropoietina, interagendo così con il "trattamento" e comunque agevolando, favorendo e contribuendo al doping degli stessi atleti». Conconi non è accusato di aver commesso il delitto (somministrazione di epo per migliorare i risultati), ma di averlo favorito sì. Assieme a Conconi, sono accusati il biologo Ilario Casoni, che aveva seguito gli sciatori e i corridori della GewissBallan e Giovanni Grazzi, collaboratore di Conconi nonché medico della Carrera, e quindi in quegli anni di Pantani e Chiappucci. Oltre a questi due, tra gli atleti che secondo l' accusa usavano doping, seguiti da Conconi, da solo o con i suoi collaboratori, figurano i ciclisti Bontempi, Fondriest, Berzin, Gotti, Sorensen, Bugno, il marciatore Maurizio Damilano, gli sciatori Albarello, De Zolt, Fauner. Per Grazzi rimane l' accusa di somministrazione diretta di epo a cinque ciclisti: Bontempi, Chiappucci, Chiesa, Roche e Sorensen. Tra gli atleti seguiti, c' era appunto anche Pantani, per il quale tra le carte di Ferrara si scopre anche un giallo. Un sospetto: che il 6 giugno del 1995, un' analisi del sangue eseguita nel laboratorio di Ferrara dove si recavano gli atleti del Centro di Conconi, sia stata eseguita su sangue che non era del campione. Il sospetto degli inquirenti deriva dal fatto che in quell' analisi il livello di ematocrito, spia dell' uso di Epo, risultò di 45, cioè assolutamente normale. Un dato che però è difficilmente compatibile con i risultati di altre analisi dello stesso periodo: l' ematocrito di Pantani era di 57,6 il primo maggio, dopo l' incidente a Sant' Arcangelo di Romagna, di 56 il 22 giugno secondo il «file dblab» del laboratorio di Conconi, addirittura di 60,1 il 18 ottobre. Senza tener conto che lo stesso 6 giugno, nel «file dblab» il valore indicato è di 56. Stesso giallo per un altro ciclista, Checchin. Secondo il gup, per Conconi e Casoni si deve considerare l' aggravante «della violazione dei doveri inerenti a una pubblica funzione, per programmi finanziati con denaro pubblico», mentre essendo caduta l' accusa di peculato (uso del laboratorio a scopo privato), Conconi non deve lasciare l' incarico universitario. «Speravamo sul totale proscioglimento, ma la montagna ha partorito il topolino - ha commentato l' avvocato Luigi Stortoni, difensore del professore -. Il giudice ha ricondotto a ben poca cosa l' accusa mostruosa e profondamente infamante che era stata costruita. Rimane la frode sportiva, ridotta ad una agevolazione per alcuni atleti. Contestiamo che sia vero: questa ultima pagliuzza del grande cumulo creato dal Pm sarà ****zata via». Diverso il parere del pm Pierguido Soprani: «È vero che il gup ha ridimensionato le accuse, ma ha confermato la contestazione principe, ossia le pratiche fraudolente a fine di doping sugli atleti e la loro punibilità in base alla legge 401 dell' 89 sulla truffa sportiva». Per il professore del Coni Sandro Donati, il grande accusatore del doping, «una catena si è finalmente spezzata». Per la prima volta, un giudice sostiene che competizioni sportive, (Giro, Tour, Olimpiadi, campionati mondiali), vennero alterate dal doping. Trentatrè atleti assunsero epo «e alterarono le prestazioni». Nel periodo dei cinque anni preso in esame da Messini d' Agostini, ad esempio, si svolsero le Olimpiadi invernali di Lillehammer (ori Albarello, De Zolt, Fauner, Manuela Di Centa). Poi Berzin nel ' 94 vinse a sorpresa la LiegiBastogneLiegi e il Giro e spuntò la stella di Pantani. - DAL NOSTRO INVIATO LUIGI SPEZIA
Conconi begot Ferrari and Ferrari begot LA. And anyone who doesn't believe that is either a fool or a hypocrit.